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Il Museo Civico di Ittireddu, inaugurato il 14 luglio del 1984, ha costituto in Sardegna uno dei primi esempi espositivi strettamente legati al concetto di “archeologia del territorio”, rivestendo un ruolo “storico” in una tendenza che è stata poi seguita da altri Comuni sardi nei decenni successivi. A distanza di un trentennio da quella data, la struttura e l’allestimento del Museo sono stati rivisitati e rinnovati con l’esposizione di reperti provenienti anche da successive ricerche; vi è stato apprestato un internet-café e una biblioteca specifica sull’archeologia sarda. Due sale sono state dedicate a mostre archeologiche temporanee.
Nel Museo è stato dato ampio spazio alla territorialità ponendo in stretto rapporto siti e reperti non solo mediante pannelli esplicativi ma anche tramite l’utilizzo di guide multimediali interattive su dispositivi mobili tramite le quali è possibile accedere ad informazioni relative ai siti di rinvenimento dei reperti più significativi.
La prima sala del Museo è dedicata all’ accoglienza dei visitatori: fornisce materiale informativo di supporto e informazioni generali sul percorso di visita, anche ai fruitori ipovedenti tramite un pannello braille.
La seconda sala descrive l’età prenuragica nel territorio di Ittireddu e vi è esposto un menhir rinvenuto nell’area del villaggio di Lavrudu.
La terza sala ospita manufatti provenienti dagli scavi del Nuraghe Funtana e una ricostruzione di contesto dell’ultima fase d’uso della camera della torre centrale, con una gigantografia di questo ambiente sullo sfondo.
Nella sala quattro viene presentato il tema della paleoeconomia di età nuragica con manufatti provenienti dal monte Zuighe e dal Nuraghe Funtana. Elemento centrale della sala è il ben noto modello di nuraghe di Ittireddu.
La sala 5 raccoglie testimonianze del I millennio a.C. , fra le quali spiccano alcuni reperti di provenienza extrainsulare, che ne attestano la vivacità culturale grazie alla favorevole posizione rispetto alle vie di penetrazione.
Nella Sala 6, dedicata all’età romana e medioevale, sono esposti materiali provenienti da raccolte di superficie e dallo scavo della chiesa di Santa Croce.