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Home > Museo > Sale > Sala 2: l’età prenuragica > La necropoli di Partulesi
La necropoli si sviluppa per oltre un chilometro nel banco calcare tufaceo e si compone di almeno una trentina di domus de janas ma il numero originario era superiore, in quanto vari ipogei sono stati distrutti o ne rimane solo qualche lembo. Per la caratteristica conformazione del sito d'impianto, in alcuni casi, sono stati realizzati brevi dromoi ovvero dei corridoi scavati nella roccia.
Vi si conservano tombe con impianti planimetrici vari: semplici, con una o due celle, talora con quattro vani successivi in proiezione longitudinale ma non mancano anche esempi “canonici” del tipo a “T” (Tombe XVIII, XIX) ovvero con tre vani preceduti da dromos, o più articolati del tipo a “T variato” (Tombe IX, XII) mediante l’aggiunta di altri due vani laterali. Restituiscono talvolta architetture raffinate, portelli con cornice e architrave (tombe XVIII, XXIV e XXVI), in un caso con rincasso scavato nel pavimento per favorire l’inserimento della lastra di chiusura, ed elementi funzionali alle pratiche rituali quali coppelle (tomba XVIII), piccole cavità che si ritiene contenessero offerte alimentari, verosimilmente connesse alla consumazione di pasti funebri.
Si concentrano lungo le pareti orientali del banco tufaceo, aspetto che trova una logica spiegazione nella consuetudine di orientare verso i quadranti solari gli accessi (in grandissima maggioranza esposti a S, SE, SO in tutta l’isola) per motivi che verosimilmente attengono alla sfera cultuale.
Un cenno particolare meritano le tombe XIV-XV-XVI, originariamente tre ipogei distinti, poi uniti abbattendo le pareti laterali di ciascuno in epoca imprecisata. Vi si contano 12 vani: ciò che rende di grande interesse la tomba XIV è l’esterno dove, in età nuragica, è stata scolpita una stele centinata, con il caratteristico profilo ricurvo e un piccolo portello nel settore inferiore, sorta di porta inferi, che caratterizza le tombe di giganti per la quale questa tomba si inserisce fra gli ipogei "a prospetto architettonico".