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La sala 3 ospita manufatti provenienti dagli scavi del Nuraghe Funtana e una ricostruzione di contesto dell’ultima fase d’uso della camera della torre centrale, con una gigantografia di questo ambiente sullo sfondo. Lo scavo di quello strato, documentato da immagini relative al rinvenimento, ha aperto un nitido squarcio sugli arredi e corredi di oltre tremila anni fa.
L’imponente crollo di terra e blocchi che ingombrava la camera della torre centrale, sigillò gli ultimi attimi di vita dell’età nuragica. Lo scavo ha aperto un nitido squarcio su quella fase d’uso e sugli arredi e corredi di oltre tremila anni fa: un bancone/sedile lungo la parete, costituito da 28 blocchi tronco-piramidali, il focolare, composto da 7 conci sagomati di trachite e due eccezionali “tavolini” monolitici in tufo calcareo, con piano circolare e piede troncoconico e, infine, piccoli oggetti in bronzo e recipienti ceramici.
Nel passaggio tra le sale tre e quattro un grande pannello presenta i monumenti nuragici più significativi e meglio conservato del territorio. Dei numerosi nuraghi censiti oggi rimangano testimonianze monumentali solo in alcuni casi: a parte il nuraghe Funtana, oggetto di scavi sistematici e di restauro, appaiono in migliore stato di conservazione, il nuraghe Sa Domu ‘e S’Orku, del tipo a corridoio, e il nuraghe Chisti, monotorre.
Attiene alla sfera della religiosità nuragica la presenza della fonte sacra di Funtana ‘e Baule. Non sono state rinvenute tombe di giganti, le caratteristiche sepolture collettive di età nuragica, tuttavia il motivo della stele centinata, ingresso “simbolo” in queste tombe, è stato scolpito nella roccia di una preesistente domus de janas ovvero nella tomba XIV di Partulesi, secondo una modalità attestata variamente soprattutto nell’area settentrionale dell’Isola.