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Home > Museo > Sale > Sala 5: inizi della Storia > Il sito pluristratificato di Monte Zuighe
La particolare morfologia e collocazione geografica del Monte Zuighe, a 600 m. s.l.m., ultimo baluardo verso i monti del Goceano e a dominio della piana di Chilivani, giustificano la lunga frequentazione umana protrattasi senza soluzione di continuità e per diversi millenni dalla preistoria all’età medievale. Lo attestano i reperti e i resti di edifici spesso occultati sotto la fitta vegetazione.
Nell’area orientale, sulla sommità, si individua una muraglia, con accesso monumentale e corridoio con copertura a lastroni che si ipotizza si ascriva all’Eneolitico; nei pressi, in superficie, si individuano frammenti litici, prevalentemente di selce.
“Stava in una stretta valletta detta Sos Coceos, sotto le rupi di Monte Zuighe, oggi non ve n’è più traccia” (Taramelli 1940). Addossato alla cresta, nel versante sud, si conservano solo pochissimi blocchi e tracce del villaggio.
In età nuragica una vasta area insediativa occupava le pendici del monte, in connessione visiva col vicino nuraghe Funtana. Si percepiscono appena le strutture pertinenti a quest’epoca, occultate dai crolli ma i copiosi reperti rinvenuti ne rivelano la vitalità fino all’età del Ferro.
In un piccolo lembo pianeggiante del pendio è ubicata una struttura di pianta ellittica con copertura a tholos, interpretata come fornace per la presenza di “ tracce di vetrificazione” della quale non è possibile stabilire l’attribuzione cronologica.
Presso la fornace si individuano diverse strutture abitative a pianta rettangolare, alcune delle quali dotate di silo/cisterna. Questi, profondi fino a 2 metri, sono scavati nella roccia trachitica e altri simili sono ubicati sul crinale: in assenza di scavi non è stata ancora interpretata la funzione specifica, che si suppone legata alla conservazione di acqua o di derrate agricole, né la cronologia.
Presso la sommità, nel settore centrale, sono documentate diverse fosse di varia forma e dimensione per alcune delle quali si può ipotizzare assolvessero a funzione funeraria in età romana.
“... in lontananza si scorge un monte più alto, di forma conica, appiattito in cima e formato di roccia trachitica, sul quale si trovano i resti del castello medioevale di Monte Giuighe… Monte del Giudice?” A. Della Marmora, Voyage en Sardaigne. Diversi blocchi allineati posti sulla sommità all’inizio del crinale e soprattutto un poderoso muro con architrave costituiscono oggi ciò che resta della fortificazione citata dalle fonti.