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Home > Museo > Sale > Sala 6: l’età romana e medioevale > La chiesa di Santa Croce
Attorno ad essa dovette svilupparsi il villaggio di Itiri Fustialbu, ed è l’esito di due fasi edilizie. La prima, il cui impianto si colloca fra il VI e VII secolo d.C., è riferibile a un edificio a croce greca monoabsidato, al cui braccio trasversale furono successivamente addossate due nicchie.
La trasformazione in chiesa a croce latina è stata ottenuta prolungando il braccio ovest nel corso dell'ampliamento dell’edificio (II fase edilizia), intorno al XII secolo, con l’allungamento della navata e la realizzazione di una sobria facciata romanica. Questa addizione, oltre ad essere facilmente identificabile nel paramento murario, è stata documentata anche nel diverso tipo di fondazione, oggetto di studio nel corso di un intervento di scavo nell’adiacente area cimiteriale.
Nella facciata, di ridotte dimensioni, si apre il portale con centina archiacuta impostata su capitelli sagomati in basalto scuro utilizzato anche per la centina e in un filare in facciata, determinando accenti di definizione bicroma. In asse con il portale alla sommità della facciata si innalza il campanile a vela.
L’interno è voltato a botte e la copertura, longitudinale e trasversale, è stata realizzata a doppio spiovente con tegole piane poi sostituite. All’incrocio, in luogo della cupola, si ha un elemento sopraelevato in funzione di tiburio a base rettangolare.