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Sala 4: l’età nuragica

Nella sala quattro viene presentato il tema della paleoeconomia di età nuragica, soffermandosi sull’agricoltura e la metallurgia, testimoniati da manufatti provenienti dal monte Zuighe e dal Nuraghe Funtana esposti nelle vetrine.

L’economia di età protostorica era fondamentalmente rurale e basato sulla pastorizia e sull’agricoltura tuttavia ebbero indiscutibilmente un ruolo primario anche i commerci e gli scambi con la circolazione di beni di prestigio, di uomini e cose. A partire dal XIV sec. a.C. e per alcune centinaia di anni la Sardegna fu al centro dei traffici e parte attiva degli stessi come indicano molti oggetti di fattura nuragica documentati in tutto il Mediterraneo da Oriente a Occidente. Contemporaneamente arrivano nell’isola manufatti di provenienza egea, micenea, cipriota, filistea o siro-palestenese o iberica o dall’Italia peninsulare.  

Nelle carte riportate sul pannello si evidenziano due elementi “simbolo” di quest’economia di cui si hanno documenti particolarmente significativi dal nuraghe Funtana: il metallo, per il rinvenimento del vaso quadriansato coperto da ciotola, contenente frammenti di lingotti di rame e il vino, cui sottende la brocchetta con collo tubolare, una foggia tipicamente nuragica che, tra il X-IX sec. a.C., avrà ampia diffusione nel Mediterraneo, soprattutto in Spagna e nell’Etruria mineraria villanoviana. L’origine isolana e la riproduzione, anche in epoche successive, ne sottolinea il pregio estetico e la funzionalità come contenitore di sostanza di pregio, quale il vino, come indicano le analisi sui residui organici effettuate su alcuni di questi esemplari, uno dei quali proveniente proprio da Ittireddu.

Elemento centrale della sala è il modello di nuraghe di Ittireddu.

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